Lunedì, 10 Maggio 2021 17:27

La difficile arte del desiderio

Scritto da
Vota questo articolo
(1 Vota)

Desiderare è il livello seminale di tutti gli obiettivi e le realizzazioni, nonché di gran lunga l'attività più comune tra gli esseri umani. Tuttavia, se questo seme è corrotto, lo sarà anche tutto ciò che ne segue.

 

Ho letto tonnellate di letteratura riguardante il raggiungimento di obiettivi, ma stranamente, molto poco (o nulla) sul determinare i desideri. Sappiamo che determinare e raggiungere obiettivi è una competenza che possiamo tutti imparare ed è già stato detto molto in proposito. Al contrario, la maggior parte di noi crede che desiderare sia qualcosa di naturale ed istintivo, ma per quanto possa sembrare strano, imparare a desiderare è di fatto anch'essa una competenza, esattamente come mangiare bene, bere bene, respirare bene e così via.

Avendo lavorato con centinaia di persone di ogni tipo, ho potuto verificare che uno dei maggiori problemi che ci affliggono un po’ tutti è la scarsa competenza nel desiderare che ci induce ad esprimere desideri che risultano incomprensibili per la nostra mente, che non è poi in grado di darvi seguito.

Se il seme che pianti per far crescere un albero da frutto è geneticamente o altrimenti corrotto, poco importa se la luce solare inonda perfettamente la pianta, quanto sia perfetto il livello di umidità, quanto ricco di minerali possa essere il terreno… finirai per avere un albero con frutti corrotti. Analogamente, essendo un desiderio il seme per qualsiasi realizzazione, se è corrotto a livello basilare, l’obiettivo conseguente rifletterà quella corruzione: è inevitabile.

Sono molti gli sbagli che le persone commettono quando desiderano realizzare un qualche tipo di stato, sia esso di natura economica, professionale, emozionale, intellettiva o spirituale e se sei, ad esempio, un executive coach o un leader aziendale, non ti farebbe forse comodo sapere quali siano tali errori per aiutare coloro che assisti? Questo, però, occuperebbe troppo spazio e troppo tempo in questa sede, quindi qui ti parlerò di uno tra i più importanti, che è quello di desiderare negativamente.

Il termine "negativo" viene solitamente associato a qualcosa di sbagliato o di moralmente discutibile, ma non in questo caso. Qui, il termine si riferisce al fatto che questo tipo di desideri nega il desiderio stesso. In altre parole, il desiderio viene annullato, e quindi corrotto, a causa di come viene formulato. 

Possiamo suddividere i desideri negativi in tre categorie. La prima categoria si focalizza su ciò che le persone "NON" vogliono. Sono in effetti quelli più ovvi ed è facile individuarli. Le persone inseriranno palesemente la parola "NON" nel desiderio, come "Non voglio più essere trattato come uno zerbino", o "Non voglio che mia suocera s’intrometta nella nostra famiglia". In alternativa, utilizzeranno verbi che, anche se espressi positivamente, palesano l'intenzione di interrompere un'abitudine o uno schema, tipo "Voglio smettere di fumare" o "Devo cambiare la mia situazione economica".

Il problema con questi desideri è che continuano a focalizzarsi proprio su quella cosa di cui le persone vogliono liberarsi. La nostra mente lavora sulle immagini, non sulle parole; pertanto, negli esempi dati sopra, continuerà a vedere zerbini, suocere, sigarette e precarietà economica, pensando "Ehi, amico, visto che ci pensi così tanto, ti deve proprio piacere questa roba, vero? Bene, divertici, allora!". Ad essere onesti, non è una conclusione proprio così bislacca e, pertanto, il solo modo che ha la nostra mente di cambiare binario è quello di dirle esattamente dove vuoi effettivamente andare e, così facendo, aiutarla a creare nuove immagini su cui possa lavorare.

La seconda categoria di desideri negativi si focalizza su immagini molto vaghe e nebulose, tipo "Voglio sentirmi e stare bene", "voglio avere successo", “voglio diventare una migliore versione di me stesso". D'accordo, c'è tanta bella roba, espressa positivamente, ma non funziona. Perché? Perché l'immagine che producono queste parole è o nebulosa o lascia alla tua mente decidere quale immagine deve creare per te. Ne consegue che non hai controllo sul tuo desiderio e sei costretto ad essere condotto dovunque quell'immagine decida.

In questo caso, le persone devono essere addestrate ad essere più precise nel formulare il loro desiderio, affinché creino un'immagine forte verso la quale andare. Puoi aiutarle in questo ponendo loro delle domande che le faccia focalizzare sui risultati desiderati, tipo "Quali sono le cose che ti fanno sentire bene?" o "Come ti vedi come persona di successo?" o ancora "Come descriveresti questa migliore versione di te stesso?". Naturalmente, puoi scendere a diversi livelli di profondità e fornire alle persone del prezioso materiale su cui lavorare.

Chiamo questa terza categoria di desideri negativi "falsi positivi". Vengono espressi positivamente e forniscono una chiara immagine di ciò che le persone cercano... MA, li portano comunque a focalizzare su ciò da cui vogliono allontanarsi. "Voglio avere maggiore tranquillità nella mia vita" ne è un esempio. Volere tranquillità significa che non ne hanno molta in questo momento. E COSA hanno, invece? Ecco l'immagine che le persone hanno in testa. Un altro esempio sul lavoro è "Ho bisogno di una forza vendite più motivata". Perché? Cosa non va con il livello di motivazione attuale? Cosa manca?

Questa negazione del desiderio è un po' più difficile da riconoscere, ma con un pizzico di empatia ed interrogando quei desideri, sarai in grado di capire dove si trova il vero focus. Per cambiare focus devi cambiare prospettiva, trasformando un bisogno in autentico desiderio, ponendo domande quali "Cosa apporterebbe nella tua vita una maggiore tranquillità?" o "In che modo ne beneficerebbe la tua azienda con una forza vendite più motivata?" Vedi? Tranquillità e motivazione non sono più la vera questione, adesso, bensì cosa ne verrebbe fuori da esse ed è così che porti le persone da uno stato "attuale" ad uno stato "desiderato".

Ora che i desideri sono "corretti" puoi lavorare sul raggiungimento degli obiettivi, sapendo esattamente dove devi portare le persone (o te stesso) affinché possano sentirsi e "performare" meglio. Ci sarebbe ancora molto altro lavoro, ovviamente, ma questo è certamente un buon posto da cui iniziare per lavorare efficacemente sulla determinazione dei desideri.

Alessandro Carli

Autore e Speaker, Esperto in Dinamiche dei Sistemi

https://www.alessandrocarli.it

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.